Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà (Italo Calvino)
venerdì 25 gennaio 2019
Dal libro al film: "L'allieva" Seconda stagione.
Buon venerdì 25 Gennaio a tutti amici lettori!
Un'altra settimana sta volgendo a termine, così come questo primo mese del 2019, che a detta di tutti sembra stia durando da tantissima ma giovedì ci saluterà e io voglio celebrare l'arrivo del weekend recuperando un articolo che dovrei scrivervi da mesi. Come potete vedere è un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai film e alle serie tv tratte da libri e oggi veste a festa perché vede il ritorno di una celebre serie di casa nostra di cui già abbiamo avuto modo di parlare; "L'allieva" fiction diretta da Luca Ribuoli la cui seconda stagione è andata in onda sulla rete ammiraglia Rai dal 25 ottobre al 29 novembre dello scorso anno. Come già detto ho già avuto modo di farvi conoscere la mia opinione sulla prima stagione (qui potete trovare l'articolo) e se vi ricordate bene saprete che la trasposizione non mi era particolarmente piaciuta, per via delle troppe differenze tra essa e gli splendidi libri di Alessia Gazzola. Ahimè anche questa seconda stagione si differenza non poco dalla sua forma originale, continuando sulle scelte narrative scelte dai produttore e sceneggiatori; dopo la fine della sua relazione con Marco, Yukino è tornata in Giappone e Alice, senza più una coinquilina, ha accettato la proposta di andare a vivere con Cordelia. Fin qui tutto bene, se non fosse che con le due ragazzi vada a vivere anche Erika Lastella, la nuova specializzanda interpretata da Claudia Gusmano, un nuovo personaggio che si differenzia un po' da quello conosciuto sui libri sia per origine (nella serie è originaria del Sud) sia per carattere; se nei libri appare infatti come una timida ragazzina di poco conto, nel telefilm sarà capace di trasformarsi, rivelando un temperamento tutt'altro che docile. Un altro nuovo personaggio che non posso non citare è quello di Sergio Einardi, interpretato da Giorgio Marchesi, nel libro tossicologo apparso solamente in "Una lunga estate crudele" nel telefilm intraprendente ed affascinante PM che non solo sarà presente per tutta la durata del telefilm ma scombussolerà tutti i fragili equilibri, anche grazie ad alcuni misteriosi problemi passati con Claudio Conforti. Non penso di sbilanciarmi nel dire che se questa seconda stagione è riuscita a convincermi decisamente di più della prima per buona parte è opera di Giorgio Marchesi, un attore che ho più volte potuto osservare in vari ruoli nei telefilm che ho seguito ed il cui talento ha potuto sondare anche nel suo lavoro come lettore per alcuni celebri audiolibri. Nelle sue mani la figura di Sergio Einard diventa ben più importante e di spicco e renderà la storia un po' più briosa soprattutto grazie alla sua intromissione nella storia d'amore tra Alice e Claudio, arrivata ufficialmente nella sua fase altalenante. Per quanto riguarda i casi che vengono trattati nelle varie puntate anche questa volta sono ben pochi quelli che giungono direttamente dalla penna di Alessia Gazzola e nello specifico sono "Una lunga estate crudele", "Le ossa della principessa" da cui viene tratto il primo omonimo episodio e alcuni piccoli particolare tratti dagli altri libri. Per il resto le indagini sono totalmente originali e, seppur ancora un po' mi dispiaccia, ormai ci ho fatto l'abitudine. Un altro grande cambiamento che non posso non citare è per quanto riguarda il personaggi del Supremo Paul Malcomess che, in seguito alla prematura scomparsa di Roy Lovelock, interprete della prima stagione, è stato interpretato da Tulio Solenghi. Solitamente questi cambi di attori non mi piacciono molto, nemmeno in queste tragiche circostanze, quindi la scelta mi sembra un po' discutibile. Avrei preferito che il personaggio del Supremo venisse direttamente eliminato, anche perchè infondo non è una presenza così fondamentale. Detto questo, se alla fine dell'articolo precedente riponevo fiducia nel fatto che la seconda stagione avrebbe potuto farmi cambiare idea ora posso confermare con piacere che così è stato. Nonostante la poca attinenza con i libri, "L'allieva" è una serie divertente, ironica e leggera capace di intrattenere nel migliore del mondi. Aspetto con ansia la terza stagione, che sarà sempre più lontana dalla sua forma originale ma che, se continuerà su questa scia, sarà capace di farmi passare delle belle serate.
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