Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà (Italo Calvino)
martedì 3 aprile 2018
Dal libro al film: Terapia di coppia per amanti
Buongiorno cari amici lettori!
Avete passato bene questo weekend di Pasqua? Cosa avete fatto? Dove siete andati? E, soprattutto, quanto avete mangiato?! Io sono stata in montagna con i miei genitori e ovviamente ho mangiato come se non ci fosse un domani (con tanto di uovo Kinder che, anche a ventitré anni, non poteva cerco mancare!).
Prima di partire però ho avuto modo di vedere un film che attendevo da diverso tempo ed oggi sono pronta per parlarvene; "Terapia di coppia per amanti", film uscito lo scorso anno diretto da Alessio Maria Federici tratto dall'omonimo libro di Diego De Silva. Chi mi ha seguito dall'inizio probabilmente è a conoscenza del mio rapporto conflittuale con De Silva (chi invece non lo conoscesse lo invito a leggere le recensioni di "Divorziare con stile" (qui) e soprattutto quella di "Terapia di coppia per amanti" (qui)) e anche del fatto che ho dato una possibilità a questa sua opera, proprio nell'ottica di vedere il film, la cui idea è assolutamente originale.
Inanzi tutto ammetto la buona riuscita della scelta degli attori protagonisti, Ambra Angolini e Pietro Sermonti, entrambi perfetti per interpretare i ruoli della spumeggiante Viviana e dell'eclettico Modesto. Se dovevo trovare una cosa che nel libro mi fosse piaciuta era proprio il rapporto tra i due personaggi, la complicità, la voglia di capire cosa siano davvero uno per l'altro, gli inevitabili conflitti che sfociano però sempre in una risata; e questo i due attori sono riusciti a rappresentarlo egregiamente. Ho trovato molto bella anche l'interpretazione di Sergio Rubino nel ruolo del Professor Malavolta, il terapeuta che si offre di aiutarli nel loro particolare caso (ma del resto da uno della sua esperienza non mi aspettavo nient'altro) e anche quella di Franco Branciaroli, eccelso nella rappresentazione dell'incorreggibile padre di Modesto.
Simpatica infine l'inedita comparsa di Zecca, l'adorabile bulldog francese, protagonista tra l'altro di una scena che nel libro non era presente ma che ho trovato molto bella; quella dell'incontro tra Viviana e il figlio di Modesto, Erich, interpretato da Rocco Fasano.
Nel complesso la pellicola appare abbastanza fedele al libro, con un unica grande eccezione che riguarda la colonna sonora; le canzoni scelte nel film sono diverse da quelle proposte da De Silva e ( devo ammetterlo) questo è un vero peccato perchè, per quanto riguarda le canzoni, l'autore ce la sapeva proprio fare. Ci sono rimasta proprio male a non ritrovare la mia amata "Every breath you take" dei Police, sostituita impunemente da "Get down on it" dei kool & The Gang, sempre bellissima eh, ma non dello stesso spessore.
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