Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà (Italo Calvino)
mercoledì 28 marzo 2018
Dal libro al film: Assassinio sull'Orient Express
Ma buongiorno carissimi amici lettori!!
In questo mercoledì (quasi) libero ho avuto l'occasione di terminare la mia lettura coerente, ossia "Sono sempre io" di Jojo Moyes, di cui vi parlerò domani, e soprattutto tornare finalmente con un nuovo appuntamento con la mia speciale rubrica dedicata al cinema!!
Come probabilmente già sapete ho letto "Assassinio sull'Orient Express" lo scorso mese e nei giorni seguenti ho anche visto il film uscito da pochissimi mesi. Di questa trasposizione si è parlato moltissimo e ora sono pronta a darvi la mia personale opinione.
La prima cosa che colpisce è senza dubbio le differenze che caratterizzano la pellicola realizzata dallo sceneggiatore Michael Green, cosa presumibile e anche quasi obbligata essendo una produzione moderna.
Il regista e co-produttore Kenneth Branagh, più volte candidato agli Oscar, ha fatto un buonissimo lavoro nello strutturare la storia e ha dimostrato soprattutto un grande coraggio nella scelta di mettersi un gioco in prima persona interpretando il complicatissimo ruolo dell'investigatore Hercule Poirot, donandogli anche un insolito ruolo di uomo d'azione (non ho potuto che rimanere interdetta vedendolo saltare e correre per raggiungere il fantomatico assassino in fuga) oltre che di uomo d'istinto ed intelletto.
Parlando dei personaggi, ho trovato la scelta comprensiva degli interpreti mediamente azzeccata, compreso quello che riguarda lo splendido Johnny Depp, poco presente ma eccezionale nell'interpretazione dello spietato Samuel Ratchett alias John Cassetti, e Penelope Cruz, poco più che una comparsa nel ruolo di Pilar Estravados.
Una cosa che mi colpito molto in questa nuova edizione è la scelta di voler puntare molto sul fattore emotivo della vicenda, cosa che nel libro traspariva sinceramente poco, togliendo però un po' di attenzione alla chiarezza della successione dei fatti che ha portato fin lì; è stata senza dubbio splendida l'interpretazione di Michelle Pfeiffer nel bellissimo ruolo di Caroline Hubbard.
Come concludere? Un film che mi è piaciuto, che forse poteva dare di più, e che ha offerto una trasposizione degna del pilastro della letteratura gialla dalla quale è ispirato. Che, infondo, è la cosa più importante.
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