mercoledì 11 settembre 2019

Recensione; "La figlia della fortuna" di Isabel Allende

Buongiorno amici lettori!
Finalmente ho tempo di tornare da voi e di parlarvi di quella che è stata la mia ultima lettura, un libro a cui guardavo con molto interesse ma che non si è rivelato proprio facilissimo da leggere. Sto parlando di "La figlia della fortuna" di Isabel Allende, il primo libro della cosiddetta "trilogia ideale" che comprende "La casa degli spiriti", uno dei libri dell'autrice che io ho scoperto in audiolibro e che mi aveva colpito moltissimo per intensità e drammaticità. Se volete saperne di più, qui sotto vi lascio la mia recensione!




Titolo: La figlia della fortuna
Autore: Isabel Allende
Paese: Cile/Stati Uniti
Titolo originale: Hija de la fortuna
Genere: Romanzo
Pagine: 333
Prima pubblicazione: 1999
Casa editrice italiana: Feltrinelli
Anno edizione: 2000
Prezzo di copertina: 15,49 euro copertina flessibile, 9.90 euro nuova edizione
Ebook: 6,99 euro
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Eliza è solo una neonata quando viene trovata in una scatola di fronte alla porta dei Sommers, una delle famiglie inglesi più facoltose di Valparaiso e da quel momento in poi viene adottata dalla famiglia come se ne facesse davvero parte. Per Miss Rose, la donna che finirà per farle da madre, non ha importanza che abbia i capelli e la pelle scuri e che evidentemente provenga dalla parte indigena della popolazione, per lei è come se fosse la figlia che non ha mai potuto avere e come essa verrà cresciuta. Tra severe lezioni e feste facoltose, Eliza avrà modo di trasformarsi in una bellissima ragazza e di capire che cosa sia davvero l'amore, incarnato nel corpo di Joaquin, un modesto impiegato della azienda di importazione ed esportazione dello zio Jeremy, povero ed orfano ma capace di far provare alla ragazza un sentimento così forte da portarla, quando lui deciderà di spostarsi in California in cerca di fortuna, a seguirlo in una pericolosa avventura dove dovrà celare la sua vera identità ed incontrare indimenticabili amici.


Isabel Allende è un autrice che non può non colpire, sia per la sua storia personale sia per l'intensità delle storie che ha scritto nella sua lunghissima carriera. Ho iniziato a conoscerla con "Oltre l'inverno", il suo ultimo romanzo, e ho voluto approfondirla con due audiolibri "L'amante giapponese" e "La casa degli spiriti". Proprio dopo aver concluso quest'ultimo ho scoperto però che, pur essendo il suo primo romanzo avrebbe dovuto essere letto solo dopo altri due libri, "La figlia della fortuna" e "Ritratto in seppia". Ecco per cui ho cercato questo libro e ho voluto leggerlo con così tanta curiosità. Parlandone nello specifico, ci troviamo a metà del 1800 in Cile, paese natale dell'autrice di cui lei, per tutta la sua pubblicazione, analizza le leggende, le tradizioni ma anche, e soprattutto, le crudeltà che lo hanno caratterizzato nel corso dei vari secoli. La protagonista di questo romanzo è Eliza, una ragazza india cresciuta da una famiglia inglese, che per amore decide di lanciarsi in un'incredibile lettura. Lei è senza dubbio una delle cose che mi sono piaciute di più perchè è una ragazza molto forte, determinata e disposta a tutto per amore, persino a compiere un lunghissimo viaggio nascosta nella stiva di una nave e a travestirsi da uomo per cercare il suo grande amore mentre intorno a lei imperversa la grande Febbre dell'Oro. Quest'ultima è una delle tematiche più importanti del romanzo e risulta molto interessante poter conoscere la vita di quell'epoca fatta di fatica, fame e violenza, alla ricerca della fortuna racchiusa in una pepita d'oro. Ad accompagnare Eliza nel suo viaggio ci saranno diversi personaggi tra cui anche Tao Chi'en, un medico cinese dal passato doloroso alla quale la giovane finirà per affezionarsi ben più di quanto si possa immaginare. Isabel Allende ha una grande capacità di dare vita ai suoi personaggi, attraverso lunghe divagazioni attue ad analizzarne i più piccoli aspetti ma questo, soprattutto in questo libro, dona un po' di pesantezza all'opera. A differenza degli altri libri dell'autrice che ho avuto modo di gustare ho fatto infatti molto fatica ad entrare nel vivo della storia ed una volta fatto ho avuto un esperienza di lettura decisamente altalenante, formato da sporadici punti in cui l'azione prendeva piede e da lunghissime parte unicamente descrittive in cui è stato molto facile perdersi. Questo risultato penso sia stata causato dalla quasi totalmente mancanza di discorsi diretti ma soprattutto dal pensiero iniziale che avevo di poter trovare una storia come quella di "La casa degli spiriti", anch'essa molto descrittiva ma dotata di così tanti avvenimenti da risultare con uno sprint che in questa lettura mi è mancata. L'unico collegamento che ho potuto notare tra questo libro e l'esordio dell'autrice è la presenza, seppur secondaria, della famiglia Del Valle nel ruolo di Paulina, un'altra donna dal carattere molto forte che finirà per diventare una celebre armatrice non che capo di John Sommers, lo zio di Eliza. Detto questo, non posso dire che questo libro mi abbia soddisfatto del tutto, a parte personaggi ed ambientazioni, quindi si posiziona ben al di sotto degli altri romanzi dell'autrice che ho conosciuto fino ad adesso.

Voto: 6

Frase: "Per me questo paese è un foglio in bianco, qui posso scrivere la mia nuova vita, trasformandomi in quello che voglio, nessuno, tranne te, mi conosce, nessuno conosce il mio passato, posso nascere di nuovo"



Isabel Allende è nata a Lima nel 1942, ma è vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo aver terminato gli studi a Santiago del Cile, ha lavorato dapprima per la FAO, quindi si è dedicata a un giornalismo impegnato, scrivendo anche per il cinema e la televisione. Nipote di Salvador Allende, vive in esilio dal 1973, anno del golpe organizzato dal generale Augusto Pinochet Ugarte, al 1988, anno della caduta di Pinochet. In esilio scrive il suo primo romanzo “La casa degli spiriti”. In Italia è pubblicata da Feltrinelli. Tra la sua ricchissima pubblicazione si ricorda "D'amore ed ombra", "La città delle bestie", "Eva Luna", "Afrodita", "Paula" e "L'amante giapponese".



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